Cenni del modello prestativo e della meccanica nei cambi di direzione
Il calciatore, durante i 90 minuti di un match, percorre mediamente una distanza compresa fra gli 8 e i 13 Km, distanza che viene percorsa alternando fasi ad alta e bassa intensità. La sua corsa inoltre, varia sulla base di situazioni di gioco diverse come ad corsa lineare, cambi di direzione, tackle, salti ecc. Proprio per questo motivo, molti autori suggeriscono di dover tener conto dell’attività aciclica del giocatore, che va ad includere cambiamenti continui della sua attività in gara. (Francisco Javier Núñez, Editor, Influence of playing position and laterality in centripetal force and changes of direction in elite soccer players, 2020).
Recenti studi infatti si sono concentrati sull’analisi dei cambi di direzione (COD), in quanto parte fondamentale della performance del calciatore.
Di fatto un cambio di direzione (COD), include una fase di accelerazione e una di decelerazione, seguita da una seconda fase di accelerazione in una diversa direzione. La prima fase di accelerazione è simile all’accelerazione in uno sprint, caratterizzata da uno spostamento verticale verso il basso del centro di massa (COM), che a sua volta consente di esercitare una maggiore forza di reazione orizzontale sul terreno.
Lo spostamento del COM è garantito da una contrazione eccentrica durante la frenata, e da una contrazione concentrica durante la fase di accelerazione. (Effect of Different Physical Training Forms on Change of Direction Ability: a Systematic Review and Meta-analysis , Hallavard Nygaard Falch e coll., 2019).
Da questa immagine sopra riportata (foto 1), si può dedurre come i COD siano un’abilità complessa e multifattoriale.
Di fatto la performance durante un cambio di direzione è influenzata da una serie di fattori antropometrici. A sua volta infatti, la forza necessaria per un cambio di velocità dipende dalla massa corporea dell’atleta, dalla velocità in prossimità del punto nel quale effettuare il cambio di direzione, e dall’angolo con il quale l’atleta esegue il cambio di direzione. Da ciò deriva dunque, che una diminuzione della massa grassa, o un aumento della forza relativa dell’atleta, può migliore la performance del COD.
Sebbene non ci sia una specifica tecnica d’esecuzione per eseguire un cambio di direzione, è altrettanto vero che per allenare tale abilità devono essere inserite delle esercitazione specifiche. Questo perché il giocatore deve adattarsi agli schemi motori, alla velocità d’ingresso, ed a spostare il suo baricentro (COM) verso il basso.
Infine l’abilità di cambiare direzione è influenzata dalla capacità dell’atleta di esprimere forza nel minor tempo possibile. In questo senso diventa componente fondamentale la forza reattiva, definita come la capacità di passare dalla fase eccentrica alla fase concentrica il più rapidamente possibile, soprattutto in un ciclo allungamento-accorciamento. Di fatto l’allenamento pliometrico può dare un notevole contributo al miglioramento della performance nel COD ( Effect of Different Physical Training Forms on Change of Direction Ability: a Systematic Review and Meta-analysis , Hallavard Nygaard Falch e coll., 2019).
Analisi della correlazione tra i diversi test
Poprio per la loro complessità, e per l’ importanza dei COD nel gioco del calcio, molti autori hanno cercato di correlarli con sprint lineari, e con gli squat jump.
In uno studio condotto da C. Bishop e coll. nel 2019, è stata analizzata la correlazione fra i seguenti test: Squat jump (SJ) e countermovement jump (CMJ), 20m sprint e COD, rilevando infine la potenza di uscita nello SJ.
Per la realizzazione di questo studio sono stati selezionati 49 giocatori professionisti, divisi in due gruppi in base alla loro capacità di accelerazione.
Durante lo SJ la posizione dei giocatori era statica con un angolo al ginocchio di 90°; mentre durante il CMJ i giocatori hanno eseguito un movimento verso il basso, seguito da una completa estensione degli arti inferiori.
Il test di sprint fu eseguito su distanze di 5,10 e 20 m, grazie all’ausilio di fotocellule (Smart Speed, Fusion Equipment, AUS). Mentre il test COD, fu eseguito su una distanza di 20m, ponendo dei coni a 5m di distanza l’uno dell’altro, con un angolo di 100°.
Infine la potenza di uscita dallo SJ è stata valutata attraverso la Smith machine (Hammer Strength Equipment, Rosemont, IL, USA).
Ai partecipanti è stato richiesto di eseguire tre SJ alla massima velocità, a partire dal 40% della loro massa corporea. Durante gli SJ la flessione delle ginocchia doveva essere tale che le cosce fossero parallele al terreno, e durante i salti le spalle dovevano rimanere in contatto con la barra.
Il recupero fra le serie è stato di 5 minuti, e ad ogni serie è stato incrementato il carico del 10%, fino a ad un decremento della potenza media, della potenza propulsiva media, e del picco di potenza.
I risultati dei test
L’analisi dei dati ha dimostrato che sia per lo SJ che per il CMJ, chi aveva una alta accelerazione, otteneva una miglior performance nei test.
Anche il test per la potenza di uscita dallo squat jump, ha portato allo stesso risultato. Chi aveva una miglior accelerazione, aveva una miglior performance sia per quanto riguarda la potenza media, che per la potenza propulsiva media e il picco di potenza.
Per quanto riguarda il test di sprint sui 5m, 10m e 20m, il gruppo che ha ottenuto miglior risultati è stato quello che aveva una miglior accelerazione.
Infine l’analisi dati del test COD, ha portato allo stesso risultato, i giocatori che avevano infatti una miglior capacità di accelerazione, risultavano più veloci nell’esecuzioni del test, sebbene impiegassero più tempo durante il cambio di direzione (C. Bishop e coll. 2019, Maximum acceleration performance of professional soccer players in linear sprints: Is there a direct connection with change of direction ability?).
Approccio pratico sui cambi di direzioni
Gli studi sopra riportati indicano che per allenare i cambi di direzione, possiamo far riferimento sia ai mezzi diretti che a quelli indiretti.
I mezzi diretti fanno capo a dei veri e propri cambi di direzione variando il più possibile gli angoli (es. creando dei circuiti ad hoc). Questi circuiti, possono essere eseguiti a secco (senza l’utilizzo della palla), oppure possono essere eseguiti con l’attrezzo di gioco. Quale delle due metodologie utilizzate dipende dall’obiettivo che si vuole raggiungere, e dall’abilità del calciatore (vedere foto 2)
Per mezzi indiretti, invece, si intendono tutti quei mezzi che influenzano in modo positivo la performance dei COD (SJ, CMJ, sprint in linea, esercitazioni di forza ecc.).
Per quanto riguarda l’esercitazione di forza, come già precedentemente descritto, è meglio scegliere quelle che vanno a ricercare una contrazione pliometrica, in quanto, è la contrazione che più si avvicina al modello prestativo durante il COD.
Esempi di mezzi per allenare la forza pliometrica, possono essere ad esempio le andature tipiche dell’atletica (skipp, calciata, doppio impulso ecc.), i multibalzi su ostacoli di altezza diversa (progressione da ostacoli più bassi a quelli più alti), oppure dei drop jump (da altezze più basse a più alte) .
Conclusioni
Per concludere, possiamo dire che i COD sono abilità fondamentali per un giocatore di calcio, e quindi vanno allenati in tutte le loro forme.
Essendo un’abilità multifattoriale, è possibile allenarli direttamente passando da esercitazioni a secco ad esercitazioni sport specifiche; oppure indirettamente andando a lavorare su fattori di forza (sprint in linea, Squat, SJ ecc) che migliorino la performance di COD.
Approfondimenti ulteriori
Bibliografia:
Paulino Granero-Gil, Carlos D. Gómez-Carmona, Alejandro Bastida-Castillo, Daniel Rojas-Valverde, Ernesto de la Cruz, José Pino-Ortega, Francisco Javier Núñez, Influence of playing position and laterality in centripetal force and changes of direction in elite soccer players, 2020;
Hallvard Nygaard Falch, Håvard Guldteig Rædergård, and Roland van den Tillaar Effect of Different Physical Training Forms on Change of Direction Ability: a Systematic Review and Meta-analysis , 2019;Irineu Loturco, Lucas A. Pereira, Tomás T. Freitas, Pedro E. Alcaraz, Vinicius Zanetti, Chris Bishop, Ian Jeffreys, Daniel Boullosa, Maximum acceleration performance of professional soccer players in linear sprints: Is there a direct connection with change-of-direction ability?, 2019
foto, google immagini
Credit immagine: https://fitforfutbol.com/
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