Cosa fare e che strategie mettere in atto?

Il preparatore atletico è la figura professionale preposta a curare e gestire la preparazione fisica generale ed individuale degli atleti. La descrizione del ruolo del preparatore atletico l’ho inserita per riallacciarmi all’argomento che tratterò in questo approfondimento. Durante la settimana abbiamo a che fare con sedute, interazioni con staff e giocatori, gestione dei carichi di lavoro, strategie di prevenzione, scelta di esercizi e proposte di vario genere fino a quando non arriva al giorno della partita. La partita è per definizione il miglior allenamento, praticamente la prova del nove. Secondo i dati raccolti, personalmente possiamo definire la partita come lo stimolo più grande in termini di volume, intensità e specificità che i giocatori ricevono ogni settimana.

L’argomento che ho deciso di trattare verterà appunto sulle considerazioni da fare e sugli aspetti critici di chi non partecipa o non accumula un minutaggio minimo ed ideale in gara. Inoltre bisogna considerare che i calciatori non coinvolti, perdono una buona parte del carico di allenamento settimanale. Pertanto, spetta al preparatore atletico gestire e compensare lo stimolo mancante, proponendo sessioni post gara per questo gruppo specifico di giocatori.

La specificità della gara

Il calcio è uno sport di situazione “open skills” dove si verificano molti aspetti delle abilità, soprattutto in un contesto in continuo cambiamento e dinamico. Evidenziato il modello di prestazione, la preparazione deve mirare allo sviluppo e al miglioramento di tutte le componenti individuate, tenendo conto inoltre di alcuni fattori quali, il livello di partenza degli atleti e l’obiettivo da raggiungere. Secondo Bangsbo, personalmente un autore notevole, stabilire quindi in maniera oggettiva cosa avviene durante la partita, ci permette di ottimizzare il processo di allenamento.

Analizzando nel dettaglio ogni singolo ruolo possiamo affermare che gli esterni (sia difensivi che offensivi) e i centrocampisti percorrono la maggior distanza (>11 km) a differenza di attaccanti e difensori centrali che ne percorrono circa 9-10 km.). La maggiore distanza di questi 11 km viene svolta ad alta intensità, oltre 19,8 km/h.

Le differenze tra calciatori possono essere spiegate dalle reali esigenze fisiche della gara. In partita ogni ruolo e ogni giocatore è dipendente da molti fattori. La posizione in campo propria, dei propri compagni, degli avversari, la tattica della squadra e di quella avversaria influenzano in maniera netta il proprio modello di movimento. (Mohr et al 2003).

Di fondamentale importanza risulta essere quindi, affrontare le problematiche e le “mancanze fisiche” che si prospettano ai giocatori che non partecipano alla partita per organizzare e strutturare l’allenamento post gara.

Figura 1: Andamento del carico interno in un microciclo ideale di lavoro (Pasquale D’Antonio)

Il “gap” da colmare per chi non gioca

Come accennato in precedenza nell’introduzione, le principali variabili che vogliamo prendere in considerazione sono il volume, l’intensità e la specificità. Dal punto di vista del volume, i giocatori che non partecipano alla partita perderanno dai 9 ai 11 km. In termini di intensità, sempre con riferimento alla letteratura e ai numerosi studi presi in esame, i giocatori possono accumulare:

  • 2200 – 2400 metri percorsi ad alta intensità con velocità maggiore di 15,0 km/h
  • 850 -950 metri percorsi ad altissima intensità con velocità maggiore di 19,8 km/h
  • 250 – 350 metri sono ricoperti in sprint con velocità maggiore di 25 km/h

Diventa quindi molto utile l’allenamento post-gara per quei giocatori che non prendono parte alla gara o ne hanno preso parte per un tempo ridotto (poco meno di 20-25’). Tutto questo per garantire un livello di condizione e di stimoli per “tutti”.

Infine, occorre rendere le sessioni il più specifiche possibile dal punto di vista calcistico per mantenere alta la motivazione dei giocatori. Anche se spesso non è fattibile, ma proveremo a parlarne a breve, l’obiettivo della seduta specifica non può replicare tutto quel volume, ma si può mirare ad un allenamento ad alta intensità per accumulare almeno circa il 75% degli stimoli in termini di volume, intensità e specificità. Il tempo ideale secondo me può essere di 30-40’. Garantire sedute intense, aiuta anche ad abbassare il rischio di lesioni, stressando gli stessi muscoli e movimenti (COD, CDS) che si verificano durante la partita.

Aspetti pratici e proposte

In questo paragrafo proverò a spiegare ed a formulare più proposte possibili, tenendo conto di qualche aspetto di criticità o difficoltà in termini di praticità che possiamo riscontrare, come ad esempio quando si gioca una gara in trasferta. Innanzitutto occorre individuare gli obiettivi della seduta e quindi tempo di lavoro, mezzi e metodi. Altri aspetti fondamentali dipendono molto dal preparatore atletico e dall’allenatore, oltre che da innumerevoli variabili tra cui, le strutture, strumentazioni, tempistiche, numero di componenti dello staff, tipologia di atleti, momento della stagione, ecc.

Una volta stabiliti gli obiettivi, occorre contestualizzare il tutto e tenere in considerazioni determinati elementi.

Le proposte pensate sono state divise in proposte post gara, post gara MD+1 e post gara MD+2.

ESEMPIO 1 POST GARA

  • RISCALDAMENTO
  • ATTIVAZIONE TECNICA CON DAI E VAI, DAI E SEGUI
  • METABOLICO INTERMITTENTE IN LINEA 15-15 SUI 75MT, 10-10 SUI 50MT

ESEMPIO 2 POST GARA

  • RISCALDAMENTO
  • ESERCITAZIONE CON PALLA SSG 5VS5 SU CAMPO 46x40MT SSG MEDIUM
  • CIRCUITO METABOLICO SU METÀ CAMPO CON NAVETTE E SPRINT

ESEMPIO 3 POST GARA MD +1

Si può verificare quando la squadra è in trasferta, oppure per praticità si organizza l’allenamento il giorno dopo la gara.

  • ALLENAMENTO COMPLETO PER CHI NON HA GIOCATO O GIOCATO MENO DI 20-25′ CON CONDIZIONAMENTO FISICO E TECNICO
  • RIPOSO O ALLENAMENTO DI RECUPERO PER CHI HA GIOCATO IL GIORNO PRIMA
Figura 2: Andamento del carico con MD+1 di lavoro

ESEMPIO 4 POST GARA MD +2

Si può verificare quando si ha la possibilità di svolgere un allenamento post gara nell’immediato ma si preferisce dividere i gruppi di lavoro dopo il giorno di recupero.

  • ALLENAMENTO COMPLETO GRUPPO SQUADRA*
  • GIOCATORI NON UTILIZZATI NELLA GARA PRECEDENTE SVOLGONO DEI LAVORI EXTRA IN PIÙ O QUALCHE SERIE IN PIÙ A FINE ALLENAMENTO
Figura 3: Andamento del carico con MD+2 di lavoro

Considerazioni finali

L’obiettivo che ci dobbiamo porre è quello di mantenere ed esporre tutti i calciatori della rosa a stimoli simili alla partita, oltre a quello di garantire un miglioramento delle proprie capacità fisiche e tecniche. Occorre garantire un focus alle alte velocità (>20km/h) e cercare di riuscire a stimolare i giocatori che non hanno giocato. È molto importante l’aspetto psicologico, soprattutto se si lavora a maggior ragione nei settori giovanili. Occorre inculcare nella testa dei ragazzi l’importanza dell’allenamento, ed è su questo aspetto infatti che la figura del preparatore diventa determinante. Dobbiamo trasmettere tutta la nostra passione. La non partecipazione alla gara, presenta sicuramente delle insidie con delusione e arrabbiature varie.

Gestire questo momento molto delicato per il preparatore può presentare delle insidie, perché è l’unico che è a contatto con il giocatore, l’unico ad interagire con esso, l’unico che si prende i primi disappunti, i primi commenti a caldo. Occorre essere empatici ed utilizzare sempre il buon senso.

Bibliografia

La strutturazione del microciclo settimanale di Pasquale d’Antonio

L’allenamento fisico nel calcio: concetti e principi metodologici. Ed.Correre

Martín-García A, Gómez Díaz A, Bradley PS, Morera F, Casamichana D. Quantification of a Professional

Football Team’s External Load Using a Microcycle Structure. J Strength Cond Res. 2018.

Bompa T, Buzzichelli CA, Periodizzazione dell’allenamento sportivo. Nuova edizione, Perugia, ed. Calzetti Mariucci, 2017.

Malone, S., Roe, M., Doran, D.A., et al. “High chronic training loads and exposure to bouts of maximal velocity running reduce injury risk in elite Gaelic football.” Journal of Science and Medicine in Sport. 2017

Mohr M, Krustrup P, Bangsbo J. Fatigue in soccer: a brief review. J Sports Sci. 2005

Credit immagine:

https://tribuna.com/it/juventus/news/2020-03-09-si-e-deciso-di-fermare-la-serie-a-guardando-queste-10-foto-viene-da-dire-che-forse-e-stat-1588118597/

Umberto Giacone