Introduzione
Quando si lavora nei settori giovanili è molto importante prestare la massima attenzione al processo di crescita fisico dei calciatori. In età giovanile il fisico dell’atleta è in continuo mutamento. Le squadre sono divise per anno di nascita, ma all’interno di ogni squadra i calciatori presentano caratteristiche fisiche e strutturali differenti, creando in questo modo situazioni di disparità tra i calciatori.
Processi di crescita
La crescita del giovane è influenzata da 2 fattori principali: endogeni ed esogeni. I fattori endogeni che influenzano la crescita sono: sesso, genetica, ereditarietà, fattori etnici e fattori endocrini; mentre i fattori esogeni sono: la nutrizione, stato sociale ed economico, condizioni psicologiche e attività fisica.
La crescita nei bambini e nelle bambine non è lineare, ma avviene sempre attraverso spinte di accrescimento. Dall’età infantile fino alla pubertà, la statura e la velocità di crescita di ragazzi e ragazze, vanno di pari passo. La velocità di accrescimento diminuisce dalla nascita fino al periodo puberale, per poi diminuire nuovamente fino all’età adulta. Le ragazze iniziano prima la fase della pubertà (10-12 anni) rispetto ai ragazzi (12-13 anni). Il punto della minore velocità di crescita si chiama ‘’take off’’, mentre il punto dove si raggiunge il picco di crescita dopo la ripresa si chiama ‘’spurt’’.
Il PHV (peak height velocity o velocità di picco) è il momento in cui il giovane ha la crescita più rapida della sua statura. Il PHV coincide spesso con la pubertà e le modifiche del corpo sono influenzate da alcuni ormoni. Le modifiche dopo il PHV sono: maggiore differenziazione del tipo di fibra, maggiore adenosina trisfosfato a riposo, sviluppo architettonico delle unità muscolo-tendinee, maggiore concentrazione di androgeni (Myer GD et Al., 2011).
Un ruolo fondamentale nel processo evolutivo lo gioca la componente ormonale, che è in grado di porre modifiche al corpo del giovane e alla funzionalità dell’organismo.
Per quanto riguarda la crescita della massa corporea si concretizza con l’inizio della pubertà. Le ragazze iniziano la crescita a 13-14 anni e terminano il processo verso i 15-16 anni, mentre nei maschi inizia circa 2 anni dopo rispetto alle donne e termina a 18-19 anni.
Nei prima anni di vita il grasso corporeo diminuisce fino ad un punto minimo intorno ai 5-7 anni per poi risalire con l’avanzare dell’età. Questo punto si chiama Adiposity Rebound (AR). Se il punto di AR è anticipato vi è una maggior probabilità di rischio di obesità per il soggetto in età adulta.
Il sistema nervoso centrale ha un’elevatissima velocità di crescita subito dopo la nascita ed all’età di 3 anni raggiunge il 75% delle dimensioni dell’età adulta.
Le ossa nei bambini sono più flessibili rispetto a quelli degli adulti perché costituite in parte da tessuto cartilagineo, ma allo stesso tempo le stesse, risultano essere anche più fragili.
Per quanto riguarda l’apparato cardiocircolatorio il cuore ha una crescita regolare. La frequenza cardiaca nei bambini, sia a riposo che massimale, è più alta che negli adulti, e con il passare degli anni nel processo evolutivo che porta all’età adulta, questi parametri tendono a diminuire.
La massa muscolare di maschi e femmine cresce di pari passo fino alla pubertà, dove abbiamo un netto aumento da parte dei giovani di sesso maschile (vedi grafico sotto riportato).
L’importanza dell’età anagrafica e biologica
Nel processo di crescita c’è però da fare un’importante distinzione tra età anagrafica (o cronologica) ed età biologica. La prima infatti è determinata dalla distanza temporale dalla nascita del soggetto, mentre la seconda è l’età in riferimento alle condizioni funzionali e morfologiche di un individuo rispetto ad una media standard. Quest’ultima è influenzata dallo stile di vita, dall’alimentazione, dalla genetica e da fattori ambientali e sociali. Età biologica ed età cronologica molto spesso non vanno di pari passo.
Per determinare l’età biologica è necessario conoscere: età dentale, età ossea, indici antropometrici, indici di maturazione sec Tanner e indice di sviluppo costituzionale (KEI index). Per trovare l’età ossea bisogna eseguire una radiografia sul polso del ragazzo, ma questo essendo un esame di tipo invasivo e non è sempre possibile utilizzarlo. Mentre per il calcolo dell’età biologica quindi possiamo avvalerci di metodi indiretti, come ad esempio il calcolo dell’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI = Body Mass Index). Questo metodo è risultato avere una correlazione significativa con la maturazione biologica (Burrows RA et Al.,2006). Il BMI si trova dividendo il peso (in Kg) per l’altezza al quadrato (in m).
BMI= Kg / (m*m)
Il BMI risulta attendibile soltanto se il soggetto non è in sovrappeso. Per verificare che il soggetto non sia in sovrappeso ci si può avvalere della plicometria, andando ad analizzare la plica sottoscapolare e quella tricipitale.
Una volta trovato il BMI, si possono classificare i calciatori a seconda delle classi di maturazione: A1, A2, A3, A4, A5.
Se l’età biologica è maggiore rispetto all’età cronologica, il giovane ha una crescita anticipata, se età biologica ed età cronologica combaciano, allora la crescita è normale, mentre se l’età biologica è minore rispetto all’età cronologica a quel punto la crescita è ritardata.
Lo stato di maturità biologica influenza in modo significativo la capacità funzionale dei calciatori adolescenti, soprattutto quelli di età compresa tra 13 e 15 anni. L’allenamento dunque contribuisce in modo significativo alla resistenza aerobica, mentre il peso e l’altezza contribuiscono in modo significativo allo sprint e al salto verticale, rispettivamente. (Robert M Malina et Al.,2004).
Il calcolo del BMI serve anche per classificare i soggetti attraverso l’analisi dei grafici dei percentili come: sottopeso, normopeso, rischio sovrappeso e sovrappeso. Questi grafici vengono realizzati su un campione di popolazione ampio e vengono costantemente aggiornati e rinnovati. Le curve dei percentili sono specifiche per genere e popolazione. Questi danno indicazioni su come sta crescendo il bambino in relazione alla media, prendendo in considerazione dei parametri come: BMI, peso, altezza e circonferenza cranica.
Conclusioni
Nelle squadre di settore giovanile bisogna prestare la massima attenzione agli atleti con cui stiamo lavorando, infatti molto spesso la composizione della rosa risulta avere caratteristiche eterogenee. L’osservazione del corpo dell’atleta e il monitoraggio dei dati antropometrici (altezza, peso, BMI) risultano fondamentali per la programmazione e al’ individualizzazione dell’allenamento.
Bibliografia
‘’L’allenamento fisico nel calcio ’’ F.Ferretti
‘’L’allenamento ottimale ‘’ J.Weineck
‘’Attività motoria, benessere e salute’’ A. Pizzi, P. Incardona, M.A. Ninfosì
‘’Maturity-associated Variation in the Growth and Functional Capacities of Youth Football (Soccer) Players 13-15 Years.’’ Robert M Malina 1 , Joey C Eisenmann, Sean P Cumming, Basil Ribeiro, João Aroso.
‘’Variaciones del índice de masa corporal (IMC) de acuerdo al grado de desarrollo puberal alcanzado’’. Burrows, Díaz, e Muzzo.
‘’ When to initiate integrative neuromuscular training to reduce sport-related injuries and enhance health in youth’’ Myer GD, Faigenbaum AD, Ford KR, Best TM, Bergeron MF, and Hewett TE
https://scienceforsport.com/peak-height-velocity/
(1) Eiben 1979. Fonte ‘’L’allenamento ottimale ‘’ J. Weineck
(2) ‘’Attività motoria, benessere e salute’’ A. Pizzi, P. Incardona, M.A. Ninfosì
(3) Bouchard Malina, 1992
(4) Classi di maturazione P.Congedo
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