L’infortunio ed il trattamento chirurgico

Nel primo articolo dedicato a questo argomento (clicca qui per leggerlo), c’eravamo lasciati parlando della prevenzione; infatti nonostante questa riduca la percentuale di infortunio, di certo non ne azzera le possibilità, per cui adesso cercheremo di capire cosa succede quando il calciatore subisce una lesione del LCA.

Il meccanismo lesivo

La maggior parte delle lesioni del LCA avvengono senza che vi sia un vero e proprio contatto sul ginocchio, ed in particolare, il meccanismo traumatico più comune è un trauma in varo associato ad una rotazione interna; ovvero una distorsione del ginocchio in cui il muscolo quadricipite è contratto. Il piede rimane ancorato al suolo ed il ginocchio effettua un torsione. 
A proposito di ciò, si ritiene che l’elevata trazione tra la scarpa di un calciatore ed il terreno di gioco, sia un fattore determinante nel rischio di una lesione al LCA. 

“I tacchetti ed il piede sono rimasti ancorati al suolo mentre il mio corpo continuava a ruotare”, questa è infatti la classica frase usata del giocatore per descrivere questo tipo di infortunio. Per questo motivo la scelta di utilizzare una scarpa piuttosto che un altra, è uno dei pochi fattori immediatamente modificabili dal professionista (anche poco prima del calcio d’inizio), quando le proprietà della superficie di gioco ed il clima, sono ampiamente predefiniti.

Un classico esempio di movimento in campo che può provocare questo tipo di movimento stressante, è il cambio rapido di direzione verso il piede d’appoggio.

Tuttavia questo tipo di meccanismo traumatico non è l’unico che può provocare la lesione del LCA senza contatto.

Altri movimenti comuni associati a questo tipo di infortunio sono sicuramente:

  • Valgismo associato a rotazione esterna (es.: cambio di direzione in senso opposto al piede d’appoggio)
  •  Iperestensione (es.: calcio a vuoto)

Solitamente i giocatori che subiscono la rottura del LCA avvertono una sensazione di “scoppio” o di “schiocco”, sperimentano un rapido gonfiore dovuto ad un’emartrosi in via di sviluppo (sanguinamento all’interno del ginocchio) e descrivono in seguito anche un forte senso di qualcosa che “va fuori posto”.

Il trattamento chirurgico

Una volta accertata la lesione del LCA in un calciatore professionista, il trattamento chirurgico è la soluzione più immediata affinché questo possa tornare a svolgere la sua professione nel più breve tempo possibile. Anche se l’intervento, non dovrebbe avvenire subito dopo il trauma. Infatti, prima ancora di quest’ultimo, il paziente dovrebbe aver risolto l’edema, avere un ROM (range of motion) completo (soprattutto in estensione), lavorare sul trofismo del quadricipite e sull’ elasticità di anca e caviglia. Questo perchè la simmetria della forza del quadricipite pre-operatoria, ha dimostrato essere un fattore predittivo significativo della capacità di un calciatore di riuscire a tornare ai livelli sportivi raggiunti fino al momento della lesione, 6 mesi dopo mesi l’intervento chirurgico.(4)

Una volta “preparato” il paziente al trattamento chirurgico, si potrà procedere sostituendo il legamento lesionato, con un trapianto autologo (tessuto prelevato dall’organismo dello stesso calciatore) od eterologo (tendini di un cadavere o sintetici). Nonostante questa doppia opportunità la maggior parte delle ricostruzioni avviene tramite trapianti autologhi, per i quali vengono utilizzati il tendine Rotuleo oppure i tendini del Gracile e del Semitendinoso duplicati o quadruplicati. Dagli studi scientifici effettuati, si è notato inoltre che queste due tecniche portano a risultati simili nel lungo periodo, ma dimostrano delle differenze nel breve-medio periodo.(5)Nella seguente tabella sono riassunti pro e contro delle due metodiche nel breve-medio periodo.

BIBLIOGRAFIA ED IMMAGINI

​aspetar.com. e goal.com

2. ​calciofemminile.it. 

3. ​ilmedicosportivo.it. 

4. ​Hartigan E.H, Zeni J Jr, Di Stasi S, Axe MJ, Snyder-Makler L. Preoperative predictors for noncopers to pass return to sports criteria after ACL reconstruction. J Appl Biomech. 2012; 

5. ​samelsson et al. Treatment of anterior cruciate ligament injuries with special reference to graft type and surgical technique: an assessment of randomized controlled trials. 2009;

Rosario Montaperto