Costruzione, sviluppo e finalizzazione del gioco attraverso un “possesso intelligente”

1.Introduzione

L’Ajax ed il suo allenatore Ten Hag, sono ormai una realtà consolidata dopo la spettacolare stagione vissuta nel 2018-19. Quel che è certo, però, è che i lancieri saranno ricordati non solo per essere arrivati ad un minuto dalla finale di Champions League con una rosa dal valore molto inferiore rispetto ai top team, ma anche e soprattutto per aver dimostrato come l’organizzazione di gioco possa prevalere su altri parametri.

Ciò che è ha colpito maggiormente, di partita in partita, è l’abilità del tecnico Ten Hag nel far emergere i propri principi di gioco, rendendo il collettivo di gran lunga migliore rispetto alle sue singole parti.

L’Ajax è stato in grado di impressionare gli addetti ai lavori, espletando una conoscenza dettagliata nella comprensione ed interpretazione di spazio e tempo durante le gare, generando condizioni favorevoli per l’avanzamento del pallone verso la porta avversaria, tramite l’utilizzo di strategie e movimenti che sono stati definiti come una forma di “Possesso Intelligente”.

2. Ma Chi è Ten Hag?

Ten Hag fu scelto da Guardiola come suo assistente al Bayern Monaco, per allenare la squadra riserve dei bavaresi e garantire una crescita costante dei giovani nel vivaio. L’ossessione con cui prepara le partite è stata riconosciuta sin da subito dal tecnico del Manchester City. Nonostante ciò, il suo innesto all’Ajax venne inizialmente accolto con molte perplessità dai tifosi, causa la mancanza di un profilo dal “CUORE TECNICO” raccomandato da Cruijff, e tramandato per anni nella struttura tecnica dei lancieri. Il “cuore tecnico” da assumere doveva essere, secondo Cruijff, un ex giocatore dell’Ajax capace di trasmettere senso di appartenenza ai giocatori ed agli addetti ai lavori all’interno del club.

La lotta nel voler rivoluzionare i principi di gioco dei lancieri, ma piu in generale degli olandesi, da parte di Ten Hag, fu espressa direttamente in conferenza stampa, qualche anno prima, lo stesso allenatore sedeva sulla panchina dell’Utrecht: “Siamo ossessionati dalla tradizione, dal gioco con le ali. Sono schemi superati. Oggi servono giocatori mentalmente rapidissimi, forti fisicamente, oltre che bravi tecnicamente.

Il merito di Ten Hag è stato quello di studiare un gioco capace di ridurre le informazioni a una serie di principi fondamentali che aiutano a gestire la complessità, ma al tempo stesso di riuscire a semplificare le cose senza impoverirne l’efficacia esecutiva. L’obiettivo in fase di possesso è arrivare a finalizzare con qualità, facendo avanzare la palla negli spazi creati dai movimenti, definiti “intelligenti”, da parte dei suoi giocatori. 

Per rompere le strutture difensive bloccate, che i lancieri si sono trovati (e si trovano) perennemente a dover affrontare, Ten Hag ha lavorato molto con i propri calciatori nel saper creare e sfruttare gli spazi in campo, liberandoli dalla “schiavizzazione” del ruolo.

Utilizzando per convenzione filmati dell’Ajax 2018-2019 andremo quindi ad analizzare in questo articolo, le idee del tecnico Ten Hag, e di come riesca costantemente a generare le condizioni sopracitate, applicando precise strategie in fase di possesso: rotazioni, strutture a zig-zag, fake switch del gioco da lato a lato, continui “dai e muovi” per formare strutture a triangolo, movimenti del singolo attrattivi “esca” per l’avversario, ricerca del “terzo uomo” … il tutto in funzione della progressione in avanti del proprio pallone e quindi del gioco.

3. Struttura di gioco

Seppur la formazione base ricordi un 4-2-3-1, ogni giocatore è libero di muoversi verso ciascuna linea o zona del campo, così che il sistema di gioco indicato tramite i numeri risulti un mero ed inutile riferimento. Tutto deve essere interconnesso alle necessità situazionali. Piuttosto la disposizione dei giocatori messi in campo da Ten Hag, in fase di possesso, si pone di rispondere alle caratteristiche tecnico-tattiche dei propri giocatori, liberandoli dal ruolo propriamente detto, a discapito di una “funzione” ben definita, quella di sfruttare il proprio talento per arrivare a superare le opposizioni avversarie.

L’obiettivo primario è la ricerca di un possesso di posizione, dove la prima costruzione venga gestita con superiorità numerica (solitamente 1 solo giocatore in più rispetto alla prima linea di pressione avversaria), che permetta un avanzamento rapido dal basso, con l’aggiunta di giocatori che fissino l’ampiezza (molto spesso sono i laterali difensivi), ed almeno 4 giocatori che si posizionino tra difesa e centrocampo avversari, per invadere la zona di rifinitura. Questo nel tentativo di sfilacciare e disunire i reparti avversari, creando spazi tra le linee sia in orizzontale che in verticale.

 (fonte immagine originale creata con App tacticalsoccer.com)

4. Movimenti e “Strategie” di gioco in fase di Possesso

Per comprendere la genialità di Ten Hag e la fiducia che i propri giocatori hanno verso il suo credo, può bastare osservare i movimenti del portiere Onana, il quale ha quasi rivoluzionato la concezione del portiere, alzandosi spesso in totale libertà sulla linea dei difensori, fungendo da primo costruttore del gioco con capacità di lancio lungo preciso o di filtranti in risposta ai movimenti dei propri compagni ed alla pressione avversaria.

La predisposizione a giocare corto prevale soprattutto perché gli avversari preferiscono chiudere gli spazi arroccati nella propria metà campo. Detto ciò la chiave per aumentare gli spazi tra le maglie avversarie, è sfruttare la loro tendenza a reagire sia alla posizione della palla che alla posizione dei giocatori attaccanti. La struttura di base posizionale, che fissa larghezza e profondità, è in grado di separare i difensori avversari quel tanto che basta, mentre il movimento fluido creato all’interno di quella struttura migliorerà ulteriormente questo processo.

Quando gli avversari “schiacciano” le linee di centrocampo e difesa, lasciando poco spazio per la rifinitura ai lancieri, vengono applicati continui principi di “dai e muovi” con formazioni di strutture a triangolo, per garantire una apertura tra i reparti. 

Nel video sottostante De Jong e Neres si muovono a formare strutture triangolari con l’aiuto dei compagni, spostando velocemente il pallone e avanzando per cambiare il loro posizionamento. Questo permette il progredire dell’azione verso la porta avversaria, semplicemente variando di volta in volta il possessore e modificando i riferimenti dei vertici del triangolo. Gli avversari, attratti dal pallone e trascinati dal moto dei lancieri, sono costretti a lasciare spazi che porteranno alla conclusione a rete di Huntelaar.

Tuttavia, nel caso in cui gli avversari lasciano troppo poco spazio nelle zone centrali e riescono al contempo a scivolare per chiudere anche la zona laterale, l’Ajax applica una struttura tentando di progredire il gioco in avanti senza dover tornare indietro. La squadra di Ten Hag formerà, quindi, una struttura a “zig-zag” scaglionata, composta da quattro giocatori, uscendo dalla pressione con passaggi di prima intenzione.

Nel prossimo video c’è un esempio chiaro di questa strategia. Si noti come le giocate dirette in avanti sono chiuse dagli avversari e per progredire il gioco vengono attuati passaggi diagonali ad un tocco. L’intento è di attrarre l’avversario a pressare su quella zona laterale, pensando che non vi sarebbe alcuna possibilità di uscita. I lancieri sfruttano queste combinazioni per venir fuori dalla zona di pressione e mandare a finalizzare indisturbato il giocatore libero occupante il lato opposto, il quale con uno smarcamento preventivo è pronto a ricevere ed involarsi verso la porta avversaria.

Per sfruttare il fatto che i difensori avversari sono naturalmente attratti sia dalla palla che dal posizionamento dei giocatori dell’Ajax, Ten Hag è ossessionato dal raggiungimento del “terzo uomo”. In sintesi il “primo uomo” è colui che è in possesso del pallone, mentre il “secondo uomo” è colui che sembra essere il più probabile a ricevere il prossimo passaggio. È importante, quindi, saper far recapitare in pochi tocchi la palla ad un “terzo uomo” che sarà, spesso, libero da marcature.

Nel video di seguito è fornita una testimonianza di come tramite una rotazione nel mezzo, si possa scambiare e liberare il “secondo uomo”, per servire l’avanzata del “terzo uomo” sul lato.

In questo caso Schone e Neres si scambiano di posizione, tramite una rotazione, attirando la pressione degli avversari che non riescono a bloccare l’intento di servire di prima intenzione l’avanzata di De Ligt.

Da notare, che l’azione prosegue e l’Ajax riesce, tramite gli stessi principi, ad arrivare a finalizzare in maniera vincente. È giusto sottolineare come i continui movimenti dei lancieri evitino il riferimento statico marcabile per l’avversario. Quindi osserviamo l’avvalersi del principio delle “corse di rottura”: questo metodo è spesso utilizzato dai giocatori di Ten Hag, per rompere la linea difensiva avversaria e tentare di creare uno spazio nel quale inserire un proprio giocatore, determinante per andare a finalizzare.

Chiaramente, possedere giocatori abili a posizionarsi in zone dove poter creare un dubbio di marcatura o meno all’avversario, diviene fondamentale per la progressione del gioco. Come abbiamo già intravisto nei video precedenti, Ten Hag riempie la zona di finalizzazione senza servirsi di un attaccante propriamente detto. Tadic risulta molto più “funzionale” al gioco che il tecnico vuole dalla propria squadra, che non prevede l’utilizzo di un finalizzatore puro. Durante la stagione però, il tecnico ha apprezzato i miglioramenti di Huntelaar nel dialogare con i compagni, schierandolo spesso nell’undici iniziale. A questo vanno aggiunte le soluzioni che il tecnico dei lancieri ha dato ai propri giocatori riguardanti il posizionamento negli “half spaces”. Nei prossimi due filmati, possiamo valutare il determinante contributo offerto da Van De Beek in questi termini.

Se come visto in precedenza è vitale, per l’Ajax, far arrivare un uomo libero non marcato sull’esterno, bisogna quindi distrarre la difesa avversaria impedendole di occupare quello spazio preventivamente. Van de Beek si posiziona, così, in una zona intermedia, attraendo l’esterno difensivo avversario a marcarlo. Intanto Huntelaar muovendosi tra i due centrali difensivi, costringe prepotentemente il terzino sinistro a chiudere lo spazio che lo intercorre dal compagno di reparto, per non lasciare spazio di servizio allo stesso Van de Beek. Questa strategia apre lo spazio esternamente, permettendo all’Ajax di trasmettere la palla in quella zona con ampio tempo per andare al cross dentro l’area di rigore.

In questi movimenti Van de Beek è fenomenale. Uno scenario simile può avvenire nel caso in cui gli avversari siano meglio posizionati: Van De Beek nella prossima situazione, funge da “secondo uomo” per servire il pallone esternamente, ma il suo inserimento nell’interspazio viene prontamente assorbito da un centrocampista avversario, permettendo all’esterno difensivo di arrivare sul terzo uomo dei lancieri, senza lasciargli comodità di proseguire il gioco in avanti.

Comprendere il “possesso intelligente” di Ten Hag, sta nell’osservare come i calciatori siano in grado di adottare la soluzione migliore per questo tipo di opposizioni avversarie. Infatti nel proseguo dell’azione mentre il pallone è scaricato all’indietro, contemporaneamente vediamo uno dei centrocampisti (Mazraoui) inserirsi ed assumere la posizione di Van De Beek, mentre quest’ultimo si muove esternamente, affiancato persino dalla sovrapposizione di un esterno difensivo. A questo punto l’Ajax ha raggiunto l’obiettivo di ricreare una situazione di superiorità posizionale, con l’esterno difensivo avversario che, attratto dal possibile passaggio sul lato, viene tagliato fuori dall’improvviso inserimento alle sue spalle dello stesso Van De Beek, puntualmente premiato dal passaggio filtrante del compagno di squadra.

Come abbiamo già spiegato, l’utilizzo di Tadic preferito a quello di Huntelaar ha un suo perché nel gioco di Ten Hag. Nel video che segue capiremo l’utilità di questa scelta nella progressione del gioco, grazie alla quale si evita di avere un giocatore di riferimento statico in mezzo ai due centrali difensivi e che sappia occupare solo quella posizione.

Tadic, infatti, è adatto a giocare di spalle alla porta avversaria ma senza avere caratteristiche propriamente o esclusivamente da finalizzatore. Allo stesso tempo la sua abilità nell’interpretare più “funzioni” in campo, lo rendono probabilmente più conforme al metodo che l’Ajax adotta nella fase di possesso.

I suoi movimenti ad allontanarsi dalla linea difensiva, permettono ai compagni di poterlo sostituire in quello spazio ed agli avversari di perdere il riferimento da marcare in profondità o in area di rigore.

Nella prossima situazione l’Ajax cerca di trovare spazio per progredire in avanti il proprio gioco, portando ben 5 invasori in zona di rifinitura/ampiezza/profondità per rompere il blocco difensivo avversario. Dapprima vengono trasmessi un paio di palloni in avanti verso il movimento in appoggio di Tadic, per cercare di creare una reazione avversaria, ma non vengono trovati sbocchi. Quindi si cerca una strategia comunemente utilizzata dai lancieri, definita “fake-switch” ovvero un’ipotetica conduzione del pallone da un lato verso l’altro lato del campo con l’intenzione di sorprendere gli avversari, per poi cambiare improvvisamente direzione per tornare verso il lato precedente. Questo costringe gli avversari a scivolare chiudendo gli spazi tra gli esterni ed i centrali per evitare imbucate pericolose. Difatti, una volta tornato sullo stesso lato, Blind serve di nuovo Tadic in avanti, con il “Fake Switch” che ha fatto in modo che il centrocampista laterale e l’esterno difensivo avversario si siano avvicinati troppo verso i compagni di reparto, attirati dalla direzione del pallone e dal chiudere lo spazio interno. Tutto ciò ha lasciato spazio in ampiezza che è prontamente sfruttata dai lancieri.

Ten Hag ha migliorato anche la percezione e la scelta dei suoi giocatori facendo sì che il gioco progredisca in avanti anche grazie all’inserimento dei propri “difensori”. In molti filmati precedentemente osservati, sono presenti azioni in cui uno dei due difensori centrali (De Ligt o Blind) lasciano la propria zona di costruzione per posizionarsi come “invasori”. Questo è sicuramente molto interessante se confrontato alle vecchie credenze calcistiche, dove poteva sembrare assurdo che un difensore si ritrovasse a giocare sulla linea degli attaccanti, addirittura anche girato di spalle alla porta avversaria. Nell’Ajax non vi è alcuna preferenza di “chi” occupi uno spazio durante la fase di possesso, l’importante è riempirlo. È chiaro, comunque, che tutti i giocatori di Ten Hag hanno sviluppato individualmente ottime capacità tattiche in fase di non possesso, proprio perché rispetto ad altri team, attaccando gli spazi in avanti con qualsiasi giocatore, ognuno di essi può improvvisamente ritrovarsi come ultimo difendente.

Nel prossimo video vi è un esempio di come De Jong sia in grado di selezionare lo spazio da liberare con un suo ipotetico movimento, garantendo l’avanzata di un centrale difensivo. Dopo aver “scansionato” con lo sguardo l’area da liberare, De Jong si dirige esternamente verso Tagliafico. A questo punto, una volta ricevuto il pallone ed attratto gli avversari a sé, è libero di servire l’inserimento in avanti di De Ligt.

Sarà poi il difensore olandese ad avere tutta la libertà per concludere a rete dalla distanza.

È giusto rimarcare che i calciatori di Ten Hag riescano continuamente a scansionare lo spazio in campo e che chiunque lo riconosca possa occuparlo a prescindere dal ruolo che, come detto, è marginale.

Il prossimo video evidenzia appunto questo principio. Blind identifica lo spazio in avanti, e si muove per occuparlo e ricevere lì il pallone. Questo costringe la difesa avversaria a perdere i riferimenti da marcare e le giuste distanze di reparto da mantenere. La progressione di Blind nel riempire gli spazi per far progredire il gioco, attrae le maglie avversarie, con Dolberg che si smarca preventivamente indisturbato in area di rigore con un movimento “fuori linea”, venendo poi individuato e servito dal compagno per concludere a rete.

Tutto quello osservato fin ora, aiuta a percepire di quanto i giocatori dell’Ajax siano migliorati grazie alle idee del proprio allenatore. È incredibile come la gestione del “centro del gioco” (zona palla) sia diventata una situazione temporale da “sfruttare” per potersi organizzare meglio nello “spazio di fase” e nel proseguo della manovra.

Dunque molti giocatori hanno dovuto cambiare le proprie abitudini in campo, pur di farsi apprezzare dall’allenatore e ritagliarsi spazio. Uno di questi è sicuramente Huntelaar e nel video successivo, osserviamo come non sia più solo il riferimento offensivo della squadra, ma che scambi spesso posizione con i compagni, passando da finalizzatore a rifinitore del gioco, creando spazi di inserimento. Una volta avuta possibilità di creare ed offrire soluzioni alla squadra, sarà lui stesso a giovarne in area di rigore per finalizzare.

5. Conclusioni

La genialità di Ten Hag è rilevabile nell’aver apportato tutto questo all’Ajax in un solo anno. È evidente come la tecnica insegnata dalla scuola dei lancieri in età giovanile abbia fatto il resto:

  • Ogni calciatore è in grado di servire il proprio compagno sul piede lontano dall’avversario e più vicino alla porta avversaria.
  • Tutti i giocatori riescono ad osservare preventivamente alla ricezione del pallone le posizioni dei compagni e degli avversari.
  • La postura durante la ricezione del pallone è sempre correttamente orientata.

L’essere riuscito a lasciare decidere al calciatore quale sia la scelta giusta da prendere in campo, sulla funzione da avere in relazione allo spazio percepito e non sul “ruolo” specifico, è stato ampiamente confermato da De Ligt, in una sua recente intervista da giocatore della Juventus:

Ten Hag e Sarri si assomigliano, con loro sai come fare pressione, come partire dal basso. All’Ajax sapevamo come fare pressione, poi ti davano qualche indicazione ma principalmente dipendeva dal giocatore. Lì se sei un difensore difendi ma poi puoi provare a fare goal, qui se un difensore vuole fermarsi a fare allenamento di tiri in porta non è possibile ed è normale perché ognuno ha il suo ruolo”.

Per concludere, insomma, Ten Hag permette alle sue squadre di controllare il gioco e gli avversari a loro piacimento. A prescindere dalla situazione che si presenti, i giocatori dell’Ajax hanno l’intelligenza di gioco fondamentale per sfruttarla in modo efficace e renderla divertente per chi la osserva.

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