Cosa sono gli Small Sided Games?..e perché programmare l’allenamento fisico mediante questa metodologia?
Nella programmazione dell’allenamento fisico, una delle metodologie di lavoro più utilizzate negli ultimi anni, sia a secco che con la palla, è sicuramente quella legata agli Small-Sided games.
È fondamentale infatti, sottolineare l’importanza dell’utilizzo della palla nella maggior parte della seduta di allenamento, utilizzando ad esempio una serie di esercizi di possesso palla oppure di situazioni tecnico-tattiche abbinate a lavori a secco.
Ma ora analizziamo nello specifico gli SSG.
Nei paragrafi successivi, parleremo di tale metodologia e della sua rilevanza scientifica, delle caratteristiche e della particolarità di questo approccio.
Definizione scientifica e caratteristiche
Sono molti gli autori della letteratura moderna che hanno voluto focalizzarsi su questa particolare metodica di allenamento, metodica che, come anticipato in precedenza, permette sia di allenare gli aspetti fisici sia di migliorare le qualità e le abilità tecnico-tattiche dei calciatori.
Le stesse abilità considerate da molti praticamente insite nel background del giocatore, nate infatti dalle innumerevoli partite giocate per strada, dove i bambini allenandosi su campi di ridotte dimensioni, allenano non solo le loro capacità di muoversi costantemente in spazi limitati, ma anche le loro qualità di controllo palla.
Per questo motivo gli Small-Sided games, vengono definite da Clemente come esercitazioni tecniche, presentate sotto forma di partite opportunamente modificate da allenatori o preparatori, sulla base del proprio contesto specifico in relazione allo sport praticato. Secondo Gabbet sono chiamati anche “Skill-based conditioning based o game-based training” , mentre Hill-Haas li definisce “giochi modificati”, praticati su campi di dimensioni ridotte, spesso utilizzando regole adattate, e con un numero ridotto di giocatori rispetto alle tradizionali partite di calcio.
Secondo Owen e Dellal, l’integrazione che caratterizza gli SSG, data dall’utilizzo dei diversi momenti di allenamento nella parte tecnica dei programmi, permette agli allenatori di avere l’opportunità di massimizzare il loro tempo di contatto con i giocatori, aumentando l’efficienza dell’allenamento e riducendo il tempo totale della pratica.
Tutto ciò grazie soprattutto alla natura multifunzionale di questa metodologia. La progettazione di una esercitazione con SSG prevede un ampio ventaglio di variabili, quali per esempio:
- Dimensioni del campo (mq);
- Numero di calciatori;
- Modifiche alle regole del gioco;
- Presenza di portieri;
- Regime di allenamento (continuo/intermittente);
- Incoraggiamento dello Staff tecnico
La validazione degli SSG deriva dalle capacità di sviluppare le qualità tecniche, tattiche e fisiche di un giocatore e allo stesso tempo di aiutarlo ad aumentare l’efficienza dell’allenamento, ricreando le richieste competitive della partita.
Esistono modalità di SSG che dimostrano un particolare aumento della motivazione dei giocatori in allenamento confrontate a generiche corse intervallate, riuscendo a stimolare lo stesso sforzo e il medesimo carico di lavoro. Vi è inoltre un’importante correlazione tra Small-Sided Games, alte motivazioni, ed impegno nei calciatori, correlazione che analizzeremo sotto forma di diverse variabili nella tabella di seguito mostrata.
È dimostrato infatti, che rispetto alle tradizionali partite 11vs11, l’utilizzo degli SSG, permette di ottenere valori simili o addirittura superiori, in relazione a frequenza cardiaca, concentrazione di lattato ematico, ma anche a distanza percorsa. Per tale motivo, gli SSG sono molto funzionali alla preparazione delle partite 11vs11, sia per i risvolti fisiologici, che per quelli tecnico-tattici.
Modalità esecutive
Possiamo classificare gli SSG in base al numero di giocatori impegnati nell’esercitazione:
- Small-Sided Games fino a 4vs4 (SSGs);
- Medium-Sided Games (MSGs) da 5vs5 a 8vs8;
- Large-Sided Games (LSGs) da 9vs9 a 11vs11.
Rampinini nello studio proposto nel 2007, organizza gli SSG sulla base di dimensioni raccomandate, quest’ultime infatti determinano una diversa intensità oltre ad un conseguente differente dispendio energetico, che nell’organizzazione dei diversi formati, diventa di fondamentale importanza.
Gli SSG con un numero ridotto di giocatori, come per esempio dal 2vs2 fino al 4vs4, provocano nei calciatori o calciatrici, un incremento dell’intensità tale da raggiungere valori di frequenza cardiaca pari al 90% della FCmax.
La letteratura scientifica però, specifica che a parità di giocatori coinvolti, i campi con dimensioni ridotte possono essere più appropriati per allenamenti ad alta intensità con un notevole impegno anche muscolare. Invece di conseguenza, gli spazi più ampi, sono adeguati ad allenamenti che hanno come obiettivo il raggiungimento del massimo consumo d’ossigeno (VO2max).
Chiaramente è stato riscontrato che è possibile modulare e organizzare gli SSG, anche in base all’obiettivo metabolico. Si possono organizzare dunque degli SSGs, MSGs o LSGs anche in riferimento all’allenamento delle qualità aerobiche. Andando nello specifico, il preparatore atletico può organizzare “SSG aerobico a media intensità” o prevalentemente aerobico, e “SSG aerobico ad alta intensità” o parzialmente aerobico.
L’aerobico a media intensità ha una durata compresa tra 8’ e 15’, con una FC tra 85-90% della FCmax. Il tempo di recupero deve rispettare il rapporto 1:2 o 1:1. Possono essere esercitazioni tipo il 4vs4, 5vs5, 6vs6 svolti su un campo di medie o grandi dimensioni con l’utilizzo del portiere e senza numeri di tocchi specifici.
L’aerobico ad alta intensità ha una durata totale tra 2’ e 6’ e può essere effettuato al 90% della FCmax. Il tempo di recupero deve rispettare il rapporto 1:3 o 1:4. Possono essere esercitazioni tipo l’1vs1, 2vs2 e 3vs3 svolti su un campo di piccole dimensioni, senza l’utilizzo del portiere e con un numero limitato di tocchi.
Pro e contro
Gli Small-Sided Games rappresentano un’ottima metodologia di allenamento che può essere applicata sia negli adulti sia nei giovani calciatori. Nei ragazzi inoltre, dove il miglioramento tecnico deve essere costante, questa metodologia può rappresentare un valore aggiunto.
La sua corretta applicazione consente di migliorare tutti gli aspetti fin qui descritti, grazie soprattutto al fatto che i movimenti verranno eseguiti sempre in costante presenza e pressione degli avversari. Infatti allenare la tecnica in spazi ridotti, aumentando l’intensità di gioco, obbligherà i nostri calciatori ad effettuare scelte e giocate veloci, dovendo decidere in brevissimo tempo quale sia la soluzione migliore da adottare, e stimolando così anche l’aspetto cognitivo.
La natura degli Small-Sided Games non prevede come base la distinzione per ruoli.
Le selettive sollecitazioni infatti possono essere indotte variando le regole dell’esercitazione, tutto ciò imponendo o meno a ciascuno degli giocatori, una partecipazione attiva alle manovre tecnico-tattiche.
È importante sottolineare e ricordare, che gli SSG sono caratterizzati da un grande potenziale in grado di migliorare le sedute e di conseguenza la qualità dell’allenamento.
Conclusioni e consigli pratici
Un aspetto fondamentale da tenere presente, è sicuramente quello di poter optare sia per un mezzo a secco che per uno con la palla, riuscendo a raggiungere i medesimi risultati. Risultati che si traducano da un lato in un miglioramento della condizione fisica, e dall’altro in un potenziamento della performance di gara. Per tale motivo, siamo abbastanza favorevoli nel consigliare un utilizzo di mezzi di allenamento complementari senza palla.
In conclusione, è utile ricordare che questo tipo di metodologia, permette ai preparatori e agli staff tecnici, di ricreare situazioni di gioco che si verificheranno durante la partita. Proprio per questo motivo è fondamentale allenare durante la settimana, tutti gli aspetti e le situazioni che potrebbero riproporsi in partita, per riuscire a limitare eventuali errori e di conseguenza non farsi trovare impreparati.
Infatti, per aumentare la specificità degli Small-Sided games, molti autori hanno suggerito l’utilizzo di superfici prossime a quelle della partita (300 m² per giocatore), definendole come proprie del gioco reale e potenzialmente in grado di stimolare il movimento dei calciatori durante lo svolgimento dell’esercitazione.
Credit Immagine: https://ovale.com.br
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