L’inferiorità numerica nel Calcio si sa, è uno svantaggio, e ciò si verifica in seguito ad un’espulsione da parte dell’arbitro nei confronti di 1 o più giocatori in campo. Nel caso in cui una squadra riceve dunque un’espulsione di un suo giocatore (che sia essa per doppia ammonizione o rosso diretto), sarà costretta a giocare con un numero inferiore di giocatori rispetto all’avversario per il tempo restante dell’incontro.
Ma dal punto di vista Tattico, giocare in 11 o in 10 (ad esempio) è così negativo? Diciamo subito che è impossibile dare una risposta certa, in quanto, contrariamente a quanto si può pensare, il generarsi di una disparità numerica provoca diverse conseguenze dal punto di vista Tattico, Psicologico, Atletico sia nella squadra in inferiorità ma anche nella squadra con la superiorità di calciatori, e queste conseguenze a volte anche per chi è in inferiorità possono essere in alcuni casi positive. Proviamo a fare chiarezza su quanto ho appena affermato.
E’ innegabile che giocare con un calciatore in meno sia uno svantaggio, ma attenzione al contesto nel quale la suddetta circostanza si verifica. Immaginate ad esempio una situazione in cui una squadra stia vincendo nettamente 2-0 (ma anche 3-0), secondo voi può essere un handicap avere un uomo in meno?
Le Fasi di Possesso e di Non Possesso in inferiorità numerica
In questo caso, nella fase di non possesso sarà sicuramente svantaggioso se si sceglie di marcare ad uomo, ma può essere praticamente indifferente se si sceglie di marcare a zona. Analizzando invece l’avversario, dal punto di vista Tattico si trova ad avere da un lato un uomo in più, ma allo stesso tempo la necessità di “osare” di più e provare a recuperare una partita virtualmente persa. Aldilà del modulo di gioco, dalla qualità dei giocatori e dalla loro categoria, i calciatori saranno più propensi ad attaccare, alzando il baricentro, ed inevitabilmente scoprendosi a ripartenze avversarie. Da un punto di vista meramente psicologico, chi è in inferiorità potrebbe “subire il colpo”, ma di contro aumentare la propria “attenzione”, per poter sopperire all’inferiorità numerica. Per chi invece è in superiorità, può da una parte ricevere “un’iniezione” di fiducia, ma dall’altra dovrà alzare maggiormente il livello nella fase di possesso palla. Tutto questo potrebbe diminuire le “energie nervose” rivolte alla fase di non possesso, creando involontariamente i presupposti per le ripartenze avversarie e la possibilità concreta di subire un altro gol.
L’aspetto Atletico
Anche per l’aspetto atletico le riflessioni sono molteplici da entrambe le parti. Inizio subito col dire che chi ha l’inferiorità sarà portato di più a difendersi, abbassando il baricentro e portando più uomini a protezione della porta, in copertura della zona centrale del campo, creando densità e risparmiando così molte energie.
E’ anche vero, però, che la squadra che non ha il possesso palla sarà costretta a correre di più per recuperarla, soprattutto in fase pressing. Inoltre la squadra che rinuncia al pressing “chiudendosi” nella propria metà campo (se in vantaggio) e giocando sull’intercetto palla, spenderà sicuramente meno energie spese rispetto a chi, in superiorità deve coprire ugualmente tutto il campo. Non solo, chi ha la superiorità, si troverà una situazione tattica in cui l’avversario chiude tutti gli spazi rapidamente, il giro palla dovrà essere velocizzato aumentando di conseguenza le energie fisiche alla ricerca del giusto varco che possa innescare le punte. Chi attacca ed ha la superiorità quindi, avrà la necessità di consumare una quantità di energie fisiche maggiore, senza certezza di benefici (gol).
Queste personali riflessioni, sono state tratte da svariate partite, ma anche dall’osservazione del 2° tempo della gara di Nations League tra l’Italia di Roberto Mancini e la Spagna di Luis Enrique (gara terminata 1-2), partita che ho scelto di analizzare in questo articolo.
L’Italia sotto di 2 gol, e con un uomo in meno, (espulsione per doppia ammonizione di Bonucci) è costretta ad attaccare alla ricerca di 2 gol per qualificarsi alla Finale di Nations League.
Osservando la gara, la squadra del CT Mancini, anche in inferiorità, ha disputato un gran 2° tempo, sfiorando l’impresa di rimontare la Spagna.
Osservando la foto n.1, possiamo notare che in fase difensiva l’Italia si è disposta con 2 linee da 4 giocatori, per la precisione 4 difensori e 4 centrocampisti con un solo terminale offensivo. Ciò ha reso nonostante l’inferiorità numerica, questa fase ugualmente efficace, creando una perfetta occupazione degli spazi ed una superiorità numerica nella propria metà campo, oltre che in zona palla.
Anche in un’altra azione difensiva, si può notare come l’inferiorità non comporti inefficacia di azione, si veda la figura n.2.
In questa situazione, c’è una superiorità numerica in zona palla, (2vs1), una superiorità al centro area (4vs3) e una parità numerica 1vs1 sul secondo palo; ma da sottolineare c’è anche un errore di marcatura (troppa distanza dal diretto avversario).
Questo “vantaggio” si può verificare quando si è “concentrati” solo sul difendere.
Discorso completamente opposto invece se la squadra in inferiorità deve recuperare il risultato, dunque costretta ad alzare il baricentro e ad attaccare alla ricerca del gol.
In figura n.3 infatti, notiamo una ripartenza Spagnola, con una palese difficoltà dell’Italia nella gestione di questa Transizione Negativa, difficoltà aggravata dall’inferiorità numerica.
In quest’azione con la difesa Italiana alta, c’è molto spazio in profondità per la Spagna, gli azzurri, si trovano in condizione svantaggiata di 2vs3, con 2 calciatori che tentano di recuperare poco distanti.
L’aspetto Tattico, non è tutto, come ho provato a spiegare all’inizio dell’articolo, l’inferiorità/superiorità influenza negativamente/positivamente l’approccio e lo stare in campo di entrambe le compagini.
L’aspetto quindi mentale e psicologico, può variare molto nelle diverse situazioni in campo, come dimostrato nell’azione del gol dell’Italia dell’1-2.
Infatti come si può osservare nella prossima figura, la n.4, anche se in superiorità la Spagna “subisce” probabilmente un calo di concentrazione, che di fatto poi gli costerà il gol.
Chiesa infatti recupererà palla lanciandosi in contropiede verso la porta avversaria, li passerà palla al compagno (Pellegrini) che depositerà facilmente in rete. L’azione come si può vedere dalla foto, è stata svolta in inferiorità numerica (2vs4) ma nonostante ciò ha portato alla rete per gli azzurri.
In conclusione, l’inferiorità non è sempre uno svantaggio, e la superiorità non sempre un vantaggio. Il Calcio è influenzato da tanti fattori variabili, non è solo questione di tattica o di tecnica, o ancora di fisicità o di psicologia. È probabilmente la “fusione” di aspetti Tecnico-Tattici, Fisico-Atletici e Psicologici. Con questo articolo ho voluto porre alla vostra attenzione sul come anche un episodio a sfavore (ad esempio l’inferiorità) può essere “ribaltato” come un elemento a favore. Il Calcio è un continuo evolversi di situazioni, e non può essere ridotto a numeri e statistiche, ne tantomeno a valori finanziari-economici e fatturati. Nel Calcio si potrebbe dire che tutto è relativo, tutto cambia, non è una “Scienza esatta”, ne tantomeno esistono “Scienziati” che possano stabilire cosa sia giusto o sbagliato, ma si possono solo fare supposizioni e studi alla ricerca del miglioramento.
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