Il calcio dagli anni 2000 ad oggi, ha subito un notevole e radicale cambiamento. Un esempio evidente sono sicuramente i diritti TV che ormai fanno da padrone negli sports business, l’incremento di competizioni europee, amichevoli e partite internazionali, l’avvento di tournee estive con incontri tra club blasonati o tornei veri e propri in paesi stranieri come Stati Uniti, Cina, Emirati Arabi, Indonesia e Qatar. Una conseguenza per tutto questo, è sicuramente quella che il calciatore è soggetto ad uno stress fisico per quasi tutta la totalità di un anno solare (circa 11 mesi l’anno), e chi arriva in fondo a tutte le competizioni gioca all’incirca 60/70 gare l’anno. Altro elemento non trascurabile è che non vi è una vera e propria interruzione tra una stagione e l’altra, perché magari appena termina il campionato di appartenenza ci si prepara subito dopo per una competizione tra nazionali, come ad esempio europea, sudamericana, asiatica o per una continentale.

Cosa occorre conoscere per non incorrere in un problema fisico?

Dopo una partita giocata si scatenano una serie di fattori caratterizzanti la fatica e il declino della performance fisica si verifica per ore e giorni. È rilevante conoscere gli effetti generali del tipo di allenamento proposto e gli effetti temporali che si verificano nell’organismo degli atleti.