In questo articolo analizziamo i campioni di Francia che dovranno affrontare l’Atalanta nei quarti di finale della Champions League

Dopo quasi tre mesi senza calcio e con gli stadi chiusi, da un mese ormai tutti i più importanti campionati europei hanno ripreso la loro attività, con un “tour de force” per concludere la stagione. Una delle poche federazioni che ha deciso di terminare il proprio campionato è sicuramente quella francese, consacrando campione per l’ennesima volta consecutiva il Paris Saint Germain.

La stagione per i parigini, però, non è finita: si dovrà portare a termine la Champions League. Competizione che in questo finale di stagione, a causa della pandemia che ha colpito tutto il mondo, avrà un format del tutto inedito. In effetti, non appena saranno conclusi i campionati dei vari paesi (già conclusa solo la Bundesliga tedesca), avrà inizio il torneo sprint; con i ritorni degli ottavi rimanenti del 7-8 agosto, disputati nelle sedi previste prima dell’emergenza.
Conclusi gli ottavi si comincerà con i quarti dal 12 al 15 di agosto, le semifinali 18-19 agosto e la grande finale il 23 agosto, dove teatro di tutto sarà il Portogallo.

Venerdì 10 luglio a Nyon si sono svolti i sorteggi per la Champions League ed Europa League. Fra gli altri accoppiamenti troviamo infatti Atalanta – PSG. In Serie A la squadra di Gasperini sta attraversando un ottimo periodo di forma, testimoniato da 9 vittorie di fila, striscia interrotta soltanto in casa della Juventus, con il pareggio per 2-2. Oltre alla strepitosa annata in Serie A, i bergamaschi stanno vivendo qualcosa di unico anche nell’Europa che conta.

Dopo aver partecipato per la prima volta nella prestigiosa competizione, i nerazzurri si sono spinti fino ai quarti, dopo aver sconfitto nettamente il Valencia sia all’andata che al ritorno con il risultato complessivo di 8-4. La squadra che rappresenta la città più colpita dal Covid-19, per poter continuare a sognare dovrà superare il primo ostacolo in questa anomala final eight. L’ostacolo infatti è il Paris Saint Germain guidato Thomas Tuchel, squadra che andrò ad analizzare in questo articolo.

Come gioca il PSG?

Per avere un’idea su come i parigini sviluppano il loro gioco e i loro principi, ho analizzato l’ultima partita da loro disputata in Champions, ossia, PSG-Borussia Dortmund, finita 2-0 per i francesi. Risultato che ha permesso al PSG di passare il turno dopo la sconfitta all’andata per 1-2 in casa dell’Dortmund.
Nella partita di andata, il tecnico tedesco dei parigini, aveva scelto di cambiare modulo e schierare una difesa a tre, con davanti il tridente Di Maria-Mbappè-Neymar. A causa di questa scelta di giocare (difesa a tre), Tuchel viene fortemente criticato dai media e i propri tifosi. Di seguito, nella figura 1, vediamo la formazione più usata del tecnico tedesco in questa edizione della Champions League.

Figura 1. La formazione dell’PSG

Facendo una considerazione generale sulla squadra otto volte campione di Francia, possiamo dire che è una squadra che ama girare palla al fine di trovare il momento giusto per servire gli attaccanti o i giocatori che si posizionano in zona di rifinitura. Avendo anche tanta qualità nel suo organico, il PSG può permettersi di dettare le regole del gioco in quasi tutte le partite che disputa. In questa edizione di Champions League, su 8 partite giocate, i ragazzi allenati da Tuchel ne hanno vinte 6, con un pareggio ed una sola sconfitta, segnando 20 gol e subendone solo 4.

Dando un’occhiata alle statistiche di questa stagione in Champions, notiamo dunque che i francesi si classificano quarti nella classifica dell’aggressività, con 21 cartellini gialli. Questo dato a mio avviso ci racconta che abbiamo a che fare con una squadra aggressiva in fase di non possesso, aggressività sviluppata soprattutto nella metà campo avversaria, visto che i giocatori più ammoniti sono gli attaccanti esterni Di Maria e Neymar con 3 cartellini gialli a testa.

Questa mia ipotesi, basata solo sulla lettura di questi semplici dati, trova conferma anche nell’analisi effettuata, dove osserviamo spesso un gran pressing con i giocatori offensivi non appena perso il controllo della palla, soprattutto sulle corsie laterali.

Un altro dato che ci fornisce uno spunto sulla lettura del gioco dell’PSG, è anche la loro percentuale di precisone dei passaggi: con 87.3% occupano infatti, il quinto posto nella classifica per precisione dei passaggi. Questo dato dimostra la qualità tecnica dei giocatori parigini.

Fase di possesso palla

La disposizione in fase di possesso palla è un 4-2/2-2. Tatticamente parlando, la squadra di Tuchel inizia prevalentemente le sue azioni dal basso, costruendo con un 4+2. Gli altri 4 giocatori offensivi vanno a invadere la metà campo avversaria. I giocatori che fungono da costruttori sono i due difensori centrali, i quali si posizionano larghi per garantire ampiezza, ed i terzini alti per garantire la profondità in fase di costruzione.

I due centrocampisti centrali si posizionano su una stessa linea verticale, offrendo un sostegno per passaggi semplici con lo scopo di superare la prima linea di pressione, come possiamo vedere nella figura 2.

Figura 2. La costruzione del PSG

Una volta superata la prima linea di pressione, l’obiettivo è quello di servire uno degli uomini in rifinitura.
Il giocatore che assume il ruolo del play è Verrati (nel caso della partita analizzata gioca Paredes), il quale con passaggi filtranti cerca di superare la linea di pressione e trovare un compagno tra le linee per procedere con lo sviluppo dell’azione. L’altro centrocampista centrale, Gana Gueye, quando l’esterno destro rimane sulla fascia, va ad occupare l’half-space in zona di rifinitura, affiancando tra le linee l’altro esterno. La zona di rifinitura viene occupata appunto dai due esterni che si accentrano tra le linee, mentre le due punte attaccano la profondità. I terzini invece, sulle proprie corsie di competenza occupano l’ampiezza, come mostrato nella figura 3.

Figura 3. Occupazione dell’ampiezza, rifinitura e profondità (ARP) da parte dei giocatori parigini

Questa disposizione, oltre ad avere vantaggi in fase di possesso con più uomini tra le linee, offre un enorme vantaggio anche in fase di non possesso. In effetti con almeno 4 uomini tra le linee in rifinitura, in caso di perdita del pallone, ci sono tutti presupposti per effettuare una efficace aggressione, in cerca di riconquista subito del possesso della palla.

Sugli sviluppi laterali invece, i giocatori campioni di Francia, creano la densità con una delle punte che si smarca lateralmente con un movimento d’incontro, arretrando a sostegno della manovra. Anche il centrocampista centrale, si sposta lateralmente nel cercare di creare la superiorità numerica, insieme al terzino e l’esterno.

Figura 4. Gioco laterale

Le punte dell’PSG si muovono molto, sia smarcandosi lateralmente in fase di gioco laterale, in modo da offrire il loro sostegno alla manovra, sia in movimenti d’incontro in zona di rifinitura. In questa partita è Sarabia il giocatore che effettua più spesso questo tipo di movimento. Nel movimento d’incontro Sarabia attira l’attenzione del proprio marcatore che lo segue, creando lo spazio in mezzo alla difesa del Dortmund.

Quello spazio in profondità liberato dall’attaccante viene così attaccato da Gana Gueye. I ragazzi di Tuchel tentano spesso di attaccare la linea difensiva, con una serie di verticalizzazioni per i frequenti tagli delle punte in area di rigore. Una costante del gioco parigino, è anche l’attacco diretto dei lanci lunghi per Cavani da parte dei difensori centrali. La qualità tecnica dei giocatori offensivi come Di Maria e Neymar è elevata, e spesso cercano tra loro delle triangolazioni sullo stretto per superare la linea difensiva avversaria.

Fase di non possesso palla

In questa fase del gioco, Tuchel dispone i suoi ragazzi con un 4-4-2. La scelta di questa disposizione come contrapposizione al 3-4-3 dei tedeschi di Dortmund, comporta la rinuncia della parità numerica in avanti, accettando un 3 contro 2, avendo però la parità numerica a centrocampo e la superiorità con la difesa a 4 contro i 3 attaccanti di Favrè.

Spostando il gioco sulle corsie centrali del campo, il PSG non applica pressing ma una pressione collettiva, chiudendo le possibilità di passaggi filtranti dietro alla linea di pressione, coprendo gli spazi e cercando il recupero di intercetto senza chiuderne i sostegni.

Figura 5. La disposizione in fase di non possesso.

Durante l’analisi effettuata, è apparso che la prima pressione del Paris, ha lo scopo di indirizzare gli avversari a portare il pallone sulle fasce, dove scatta il pressing. Questo movimento infatti, gli permette di chiudere i sostegni e gli appoggi con l’intento di recuperare il pallone. Così in prima pressione le due punte vanno su due dei tre difensori centrali, i due esterni si fiondano sui terzini e i due centrocampisti centrali marcano i due centrocampisti centrali avversari, lasciando libero un costruttore, e accettando dunque un 7 contro 6. Ma questa inferiorità numerica, permette alla squadra di avere la superiorità con i due difensori centrali sulla punta avversaria, come vediamo nella figura 6.

Figura 6. La prima pressione degli uomini di Tuchel.

Nella propria metà campo, quando si tratta di azione manovrata sulle corsie laterali, gli esterni si abbassano per creare il 2 contro 2. La densità e la superiorità numerica si crea con i due centrocampisti centrali che si muovono verso la fascia per contrastare l’azione.

Figura 7. Difesa laterale

La linea difensiva copre con una linea di copertura.
Sulle palle laterali, i difensori escono prevalentemente con una diagonale corta, mentre il primo difensore centrale di parte accorcia molto in zona palla, coprendo le spalle al terzino che è andato in contrasto. L’atteggiamento della linea, è quello di salire sulle palle chiuse, e di arretrare in quelle aperte. In generale la linea difensiva tende a stare alta e stretta.

Figura 8. La linea difensiva dei campioni di Francia.

Conclusioni

Da quanto approfondito in questa analisi tattica, il Paris Saint Germain è una squadra che cerca di imporre il suo gioco tenendo la palla in possesso, e sviluppando un gioco senza tanti fuochi d’artificio, ma molto efficace nei risultati ottenuti. La qualità dei giocatori, soprattutto quelli offensivi, non è in discussione. A mio avviso, uno dei punti nevralgici di questa squadra, è il fatto che le corsie laterali, in caso di ripartenze, spesso non sono ben coperte e presidiate. L’Atalanta potrebbe sfruttare questo punto negativo del PSG, utilizzando i classici inserimenti dei quinti Gosens e Hateboer dalla fascia sul secondo palo. La Dea sembra la Cenerentola invitata al ballo dei potenti in questa final eight, ma sappiamo che ha le qualità per battere chiunque. Possiamo dunque certamente affermare, che a Neymar, Mbappè e compagni, il sorteggio poteva andare decisamente meglio.

Credit image: https://ilposticipo.it

Dorsid Verjoni